Come sappiamo, dal 1 settembre 2017 il direttore dello stabilimento Industria Difesa Propellenti di Fontana Liri ha disposto il blocco della produzione di polvere da sparo e nitrocellulosa, che rappresentano il cuore produttivo dell’azienda. Da ieri, c’è un'ulteriore novità: anche la produzione dell’energia elettrica è stata bloccata. Fatto grave, visto che l’azienda fontanese era in grado di autoprodurre energia grazie alla centrale idroelettrica con tre turbine presente, e addirittura vendere l’eccedenza prodotta all’Enel. Parliamo di cifre annuali importanti e non di poco conto. Il 2010 è risultato essere l'anno record in quanto a produzione di energia elettrica, poiché ha toccato i 21 milioni di kilowatt prodotti, che moltiplicando per 0,13 a kWh fa quasi 3 milioni di euro. E’ chiaro che se non si produce, ma addirittura si toglie guadagno, si crea una perdita irreparabile e le prospettive di tener aperta l’azienda si riducono drasticamente.

 

Una situazione drammatica, quindi, quella che si sta vivendo al Polverificio, leader nella produzione di nitrocellulose, nitroglicerina e polvere sferica, con i sindacati sul piede di guerra ma con la volontà, da parte di tutti, di salvaguardare i lavoratori e gli interessi generali. Attualmente nella sede di Fontana Liri sono impiegate 60 unità civili, circa 17 unità militari, un nucleo di Carabinieri e altre unità comprendenti personale di servizio e addetti alle pulizie.

C’è da aggiungere che questi non sono gli unici problemi nello stabilimento dove esistono da tempo una serie di questioni gestionali con ritardi enormi, procedimenti burocratici rallentati, che bloccano un indotto che fino a poco fa è stato il fiore all’occhiello della produttività della galassia dell’Agenzia Industrie Difesa, ma che oggi purtroppo non riesce a stare al passo con i nuovi mercati.

Gianluca Quadrini consigliere provinciale e presidente della XV Comunità Montana Valle del Liri particolarmente attento alle problematiche del territorio in materia di lavoro, affronta ancora una volta la questione e chiede con urgenza di istituire un tavolo istituzionale alla presenza di rappresentanti politici provinciali, regionali e di Governo per valutare interventi ad hoc e ristabilire la produzione del Propellenti. “Da un anno e mezzo nell’azienda non si produce ed ora apprendiamo del blocco della produzione di energia elettrica, unica fonte di guadagno dell’industria. -afferma Quadrini-. Il personale esiguo poi, non consente di effettuare le dovute manutenzione degli impianti, per le quali intervengono ditte esterne. Prima del blocco del 2017 qui trovavano impiego ben 39 giovani unità che oggi purtroppo stanno a casa, mentre in altre sedi italiane dell’Industrie Difesa Propellenti l’attività produttiva continua la sua corsa, come a Baiano di Spoleto dove si sono trasferiti alcuni nostri giovani operai, dopo aver lasciato la sede di Fontana.

E’ assurdo constatare l’inerzia e una mancanza di volontà nel voler risolvere la questione sarebbe grave soprattutto se a vanificarsi fosse quel grandissimo progetto di lavoro del Propellenti che ha portato in alto finora il nome del territorio di Frosinone facendogli vantare una gloriosa ed ineguagliabile tradizione storica. Per questo ho chiesto alla politica territoriale e non, di unire le forze in un tavolo per discutere una soluzione rapida”.

Basti pensare che nel 2016 si è registrato il record della produzione mai verificatosi nella storia dello stabilimento,con 560 tonnellate di idrocellulosa. Nel 2015 sono stati realizzati investimenti per 12 milioni e 850mila euro a Noceto di Parma che ora è ovviamente in attivo, 6 milioni di euro a Gaeta e solo 400 mila euro a Fontana Liri che oggi è in condizioni disatrose. Numeri che fanno rabbrividire e che contribuiscono a creare un clima di rassegnazione tra i dipendenti che si sentono oggi più che mai abbandonati da tutti, sfiduciati e che nulla presagiscono di buono per il loro futuro.

 

Gianluca Quadrini

 

Consigliere Provinciale di Frosinone

Presidente XV Comunità montana Valle del Liri


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