La riforma dei Parchi prevede l’inasprimento dei vincoli ai territori contigui al Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. Secondo il Presidente della XV Comunità montana Valle del Liri ing. Gianluca Quadrini è giusto che i Comuni abbiano l’autonomia di decidere per i loro territori la scelta più opportuna per una tutela ambientale e territoriale senza che Stato o Regione possano impedirlo, come quella dell’area Wilderness i cui vincoli prevedono un assoluto rispetto per tutti i diritti di sfruttamento delle risorse naturali rinnovabili salvo il rispetto urbanistico dei territori da loro stessi individuati. “Una scelta che soprattutto nel Lazio –dichiara il presidente Quadrini- ha riscosso successo con 19 Comuni che hanno già approvato la bozza di deliberazione riguardo l’area Wilderness. L’auspicio è che sempre più altri enti lo facciano, affinché si crei una forza politica in grado di opporsi legittimamente alle imposizioni legislative che potrebbero essere legiferate. Si tratta di autonome scelte protezionistiche e gestionali con le quali i Comuni si riappropriano di fatto dei loro territori, in pratica ‘scavalcando a sinistra’ i vincoli impositivi del Parco Nazionale”.

Preferenze che si basano sul principio che i migliori garanti della tutela ambientale e territoriale sono i proprietari dei suoli, che rinunciando di principio e preventivamente a deteriorare il loro ambiente ed assicurare il rispetto dell’integrità territoriale dei luoghi che veramente lo meritano e che anche e proprio per la loro natura si sono conservati intatti fino ad oggi, diventano i garanti del vincolo di conservazione; ciò, considerando che quando inseriti in un Parco la loro gestione viene semplicemente delegato all’autorità del Parco, autorità che può poi decidere il bello e cattivo tempo peraltro, anche e proprio a danno di questi territori come la storia dei Parchi italiani insegna. In cambio i Comuni godono dell’intoccabile diritto di una libera gestione delle loro risorse naturali rinnovabili che invece i Parchi assoggettano ai vincoli imposti d’autorità dallo Stato o dalle Regioni, cosa che crea loro gravi danni economici che le leggi mai o raramente prevedono di rimborsare o compensare.

“Quei vincoli così stretti in aree antropizzate sono un danno, favoriscono lo spopolamento delle frazioni interne e pedemontane, destinate ad assistere alla minaccia della propria economia con annesso il suicidio di tutte le attività ricche ed importante ad essa legate. Questo –conclude il Presidente Quadrini- è da scongiurare attraverso la conservazione e la salvaguardia di tutte le aree montane: gestire la biodiversità, preservare l’agricoltura e la filiera agroalimentare significa difatti, rivitalizzare i nostri territori interni”.

Arce, 8 maggio 2017

Ufficio stampa
Gianluca Quadrini
Presidente XV Comunità montana Valle del Liri


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