"La gravità degli incendi che hanno devastato quest’anno il nostro territorio è un risultato che inesorabilmente va legato alla recente riforma delle forze di polizia e, in particolare, allo smembramento del Corpo forestale dello Stato targata Renzi-Madìa, che ha fatto passare in secondo piano la forte attività preventiva contro gli incendi svolta dal comando del Corpo Forestale dello Stato, i cui uomini svolgevano attività di pattugliamento, portando parallelamente avanti le indagini per individuare le origini degli incendi dolosi, ai quali va tutta la nostra stima e riconoscenza per quanto fatto negli anni. Un ennesimo danno per mano dei governi di centrosinistra che hanno voluto sopprimere il Corpo forestale dello Stato ‘deportandone’ la maggior parte del personale e dei mezzi nell’Arma dei carabinieri senza tuttavia trasferirvi anche le competenze per la lotta agli incendi boschivi non ottenendo alcun risparmio di spesa, aumentando le responsabilità ed il lavoro dei Vigili del fuoco, già sotto organico e con penuria di mezzi. A loro va il riconoscimento per l’impegno unitamente ai volontari della protezione civile per il duro lavoro svolto a tutela del territorio".-dichiara il consigliere provinciale capogruppo di Forza Italia e presidente della XV Comunità montana Gianluca Quadrini.

Arce, 9 settembre 2017. “Da diversi giorni lo stato del fiume Liri preoccupa a causa di diversi sversamenti di sostanze inquinanti che sprigionano schiuma bianca e cattivi odori. Non è la prima volta che questo accade, provocando tra l’altro una morìa di pesci e trote, che ormai galleggiano in superficie, in particolare nella zona di Isola del Liri e Sora. Occorre intervenire quanto prima per scongiurare un disastro ambientale ed ecologico che potrebbe mettere in serio pericolo la salute dei residenti”. E’ quanto denuncia il presidente della XV Comunità montana Valle del Liri e consigliere provinciale capogruppo di Forza Italia Gianluca Quadrini che recepisce l’allarme lanciato ieri dall’ex presidente della Comunità montana Valle Roveto l’amico Marcello Di Cesare che parla di una ‘situazione non più accettabile’ anche per il territorio abruzzese dove il fiume nasce ‘le cui acque sono state inquinate diverse volte ma nessuno sa da chi’. L’auspicio è che stavolta l’intervento dei Carabinieri possa portare a capire da dove siano partite tali sostanze.


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