I consiglieri comunali di minoranza Fabio Forte, Mauro Iafrate, Rachele Martino e Gianluca
Quadrini, in relazione all'approvazione dei punti 6 e 7 all'ordine del giorno del Consiglio Comunale del 10
agosto 2019, rilevano quanto segue:


da un esame approfondito del Piano di Riequilibrio si evince, oltre ogni ragionevole dubbio, la mancata
osservanza delle azioni in esso riportate. L'impressione è che la maggioranza abbia dormito sugli allori dopo
aver spalmato lo squilibrio in trenta anni. Fatto sta che nel momento in cui la sentenza della Corte
Costituzionale n.18/2019 ha riportato il tutto alla situazione quo ante sono venute fuori tutte le criticità di un
riequilibrio che andavo affrontato in altro modo e, soprattutto, con maggiore piglio decisionale senza entrare
nello specifico (ci riserviamo di farlo in altre sedi). I sottoscritti consiglieri comunali rilevano altresì costi
abnormi per le spese legali, i cui capitoli di bilancio si gonfiavano di anno in anno; di qui la chiara volontà di
non comprimere quel tipo di spesa per non gestire in modo diverso liti e controversie che si sarebbero potute
chiudere con un notevole risparmio da parte dell'Ente. Lo strumento dell'incarico legale “facile” è stato
l'unico
leit motiv
che ha caratterizzato in particolar modo il primo quinquennio dell'amministrazione Rea.
Si nota, inoltre, l'assenza totale di un’azione amministrativa tesa al recupero dei tributi evasi ed elusi, così
come uno scarso controllo del territorio volto a reprimere eventuali abusi sia in ordine al contesto urbanistico
che a quello ambientale. Aggiungasi a quanto appena contestato la mancanza di una programmazione seria e
sostenibile volta a rilanciare il contesto sociale ed economico della città.
Si ha la netta impressione di navigare a vista coprendo inefficacia, inefficienza, incapacità amministrativa
con la solita litania
“è colpa di chi c'era prima”
. Il dato incontrovertibile, al di là delle problematiche che
nessuno vuole minimizzare o eludere, è che la città in questi ultimi anni ha compiuto un balzo all'indietro e
non sono certamente manifestazioni prettamente ricreative (i costi???) ad incidere su tessuto sociale ed
economico, posto il fatto che non si è stati capaci neanche di offrire, in primis ai cittadini poi al turista, un
centro storico degno di questo nome pulito e decoroso. Lo stesso dicasi per le amene periferie, laddove
incuria e sporcizia la fanno da padrone.
Quanto denunciato fa il paio con il parere del Revisore dei Conti, dal quale non si evince un miglioramento
dei conti pubblici nonostante anni di scarsi risultati. E proprio il parere rilasciato formalmente dal Revisore
dei Conti in cui si sottolineano criticità e dubbi, preoccupa non poco, soprattutto per l'utilizzo ricorrente,
anche da parte del Responsabile Finanziario del Comune, della dicitura
“con riserva”
.
In ultimo, l’alienazione del Palazzo Sangermano (ex Barnabiti), nei tempi e nei modi, alquanto sospetta,
merita un approfondimento riguardo le reali intenzioni dell'offerente; così come l’apposizione in bilancio
della somma di 241.137,54 euro, credito vantato nei confronti della Regione Lazio per il rimborso delle
spese sostenute per le assunzioni dei Lavoratori Socialmente Utili, di questa non v'è certezza.
Per le suddette motivazioni, i sottoscritti consiglieri comunali dichiarano il voto contrario ad un bilancio
redatto e presentato al cospetto del C.C. con lo stesso modus operandi che questa maggioranza ha sempre
contestato a chi c'era prima, dimenticando che il passaggio dalla vecchia contabilità degli Enti locali alla
nuova (leggasi bilancio armonizzato) ha comportato uno stravolgimento di metodi e regole che per quanto
contabili debbono essere rispettate.
Arpino, 10 agosto 2019

 

Ufficio stampa
Fabio Forte
________________________
Mauro Iafrate
________________________
Rachele Martino
________________________
Gianluca Quadrini
________________________