“Che la sanità laziale e ciociara in particolare fosse un disastro è noto da tempo, ma ora a certificare il totale fallimento delle politiche regionali di centrosinistra e del modello Zingaretti sono i dati statistici inconfutabili. Per avere conferma dei disastri di Zingaretti sulla sanità basterebbe ascoltare i cittadini, gli stessi che ogni giorno si lamentano per un sistema sanitario praticamente al collasso e per la drammatica situazione delle liste d’attesa, ormai interminabili”. Sono le parole del consigliere provinciale capogruppo di Noi con l'Italia e presidente della XV Comunità Montana ing.Gianluca Quadrini che commenta lo studio condotto da Crea , Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità, sui tempi di attesa e i costi delle visite mediche nelle strutture pubbliche di quattro grandi regioni italiane e che conferma che il Lazio è maglia nera per le liste d’attesa.

“Abbiamo i tempi più lunghi nel caso di alcune prestazioni. Per una gastroscopia, mentre si aspetta in media 56 giorni in Lombardia, 78 in Campania, 93 in Veneto, occorrono ben giorni 158 nel Lazio. Qualcosa di indicibile.
Se pensiamo che il collasso del sistema sanitario pubblico del Lazio obbliga sempre più pazienti ai viaggi della speranza in altre regioni in cerca di cure, c’è davvero da preoccuparsi. La nostra Regione, infatti, risulta seconda in Italia per numero di ‘senzaletto’, costretti al pendolarismo sanitario verso altri lidi per poter effettuare un ricovero ospedaliero. Ma anche per poter fare una Tac-Pet si finisce per ‘emigrare’.
Mentre l’offerta dei servizi è peggiorata e il numero di posti letto in regime ospedaliero è sceso, è aumentata la spesa privata a causa dell’impossibilità di accedere alle cure del servizio sanitario nazionale. “Il famoso risanamento della sanità laziale - ha specificato Quadrini- non è realmente avvenuto. La giunta guidata dal Pd ha tagliato 10mila persone tra medici e infermieri nonostante il maxifinanziamento di un miliardo ricevuto dal governo.
E’ la situazione disastrosa della sanità laziale che Zingaretti si lascia dietro, che abbiamo denunciato in campagna elettorale, a legittimare l’iniziativa invece presa dal centrodestra: presidi territoriali aperti sette giorni su sette, h.24, per decongestionare i pronto soccorso; coinvolgere i medici di base e gli operatori sanitari nelle scelte di programmazione; creare sinergia e non concorrenza con i privati, uniformando le regole.
"L'amministrazione Zingaretti si è distinta solamente per gli annunci a cui poi non hanno mai fatto seguito i fatti, come in primis la sanità dove, a fronte di proclami, la situazione continua a peggiorare sia dal punto di vista del diritto alla salute dei cittadini sia della tenuta occupazionale del settore”.

Poi Quadrini conclude:”Se a questi fatti aggiungiamo la mancanza di una rappresentanza ciociara nella scelta degli assessorati della neo giunta Zingaretti, non possiamo che rilevare per il futuro nessuna buona notizia per il nostro territorio, che verrà ulteriormente bistrattato da ogni punto di vista”.

Ufficio stampa

Gianluca Quadrini