Approvato tre giorni fa in Consiglio dei Ministri il nuovo Testo Unico Forestale per la tutela e valorizzazione del patrimonio forestale, ma anche promozione delle sue filiere produttive, ambientali e socio-culturali. Queste le priorità del nuovo Testo detto anche Codice forestale, che punta a incrementare la filiera legno nel suo complesso e la gestione attiva del patrimonio boschivo, oggi afflitto da carenze tali da compromettere l’assetto idrogeologico del paese, favorire la diffusione di fitopatologie e lasciare senza manutenzione vaste aree. “Fattore questo- dichiara il presidente della XV Comunità Montana Valle del Liri e consigliere provinciale ing.Gianluca Quadrini altamente rischioso per la vita delle popolazioni locali e interne, sempre più esposte ad incendi. Solo nel 2017 sono andati a fuoco in Italia 141mila ettari di boschi (+ 316% rispetto alla media dei 9 anni precedenti) così come in provincia di Frosinone si sono verificati numerosi incendi che hanno distrutto parte del nostro patrimonio boschivo”.

L’approvazione del testo Unico Forestale rappresenta dunque, un progetto virtuoso secondo il presidente Quadrini che anche in altre occasioni era intervenuto a sostegno dello stesso, che salvaguarda in toto l’ambiente, in quanto è uno strumento essenziale per un Paese come il nostro che ha milioni di ettari di boschi. “Possiamo davvero valorizzare di più e meglio le nostre foreste e i boschi del nostro territorio che rappresentano una risorsa, aiutando così il territorio a difendersi dal dissesto idrogeologico e dando un contributo alla lotta allo spopolamento delle aree rurali grazie al rilancio dell’attività vivaistica forestale”.

Secondo la stima di Coldiretti tale disegno potrebbe generare fino a 35 mila nuovi posti di lavoro. Del resto, oggi i boschi coprono praticamente un terzo della superficie del Paese. Secondo Uncem Unione degli enti montani si tratta di 12 milioni di ettari (e 90 mld di euro di gettito potenziale).“Oltre a creare nuove opportunità occupazionali, -evidenzia Quadrini- il nuovo codice va letto in parallelo con la legge sui piccoli comuni, che consente a Unioni di Comuni e Montane di innescare sviluppo locale con la green economy. Ma il cuore è la risorsa legname. Se oggi importiamo l’80% del legno da altri paesi (11,8 mld di chili nel solo 2017), ma ogni anno utilizziamo solo il 25% della nuova superficie boschiva significa che per 100 nuovi alberi che nascono se ne tagliano 25, mentre in Europa si preleva, in media, il 60% della nuova biomassa e in Austria si supera addirittura il 90%”.

Ufficio stampa

Gianluca Quadrini


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